La
storia di Angelo ha riempito le cronache recenti, sollevando enorme
indignazione, ma sfortunatamente è solo la punta dell’iceberg di una situazione
molto diffusa: Angelo è assurto alla ribalta di una cronaca nero pece soprattutto
perché della sua tortura si sono vantati i responsabili, che l’hanno filmata
e messa in rete, in quel moderno
ricettacolo cioè, che è una sorta di cloaca massima in cui tutto confluisce,
senza filtri, alla ricerca di una visibilità che amplifichi le proprie “gesta”,
e lusinghi di una popolarità perseguita con ogni mezzo. Nel caso diffuso in cui
non si abbia altro di cui vantarsi, ci si vanta della propria pochezza,
scambiandola per audacia: purchè gli altri guardandoci ci illudano che meritiamo attenzione:
e si arriva a mettere in scena un film
dell’orrore, ridendo e sghignazzando.
sabato 19 novembre 2016
IL CANE ANGELO, randagio di Calabria
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