Non è facile trovare le parole : straziante è
comunque la sensazione che deriva e colpisce allo stomaco, alla mente e al
cuore davanti all’immagine (Repubblica, 01.11.2013):
un maiale arrostito, disteso intero su un tavolo, con il muso in primo piano e il corpo legato da una corda che gli gira intorno. Immagine già di per sé insopportabile; ma non basta: un cuoco appoggia una mano sulla sua schiena, ma a farla da padrone con il suo valore aggiunto è un signore in abito scuro e camicia chiara, che gli pizzica la testa con le dita, piegandosi in avanti: sorride e guarda compiaciuto l’obiettivo. Neppure in un safari l’animale ucciso sarebbe proposto al fotografo con maggiore compiacimento per il proprio operato.
un maiale arrostito, disteso intero su un tavolo, con il muso in primo piano e il corpo legato da una corda che gli gira intorno. Immagine già di per sé insopportabile; ma non basta: un cuoco appoggia una mano sulla sua schiena, ma a farla da padrone con il suo valore aggiunto è un signore in abito scuro e camicia chiara, che gli pizzica la testa con le dita, piegandosi in avanti: sorride e guarda compiaciuto l’obiettivo. Neppure in un safari l’animale ucciso sarebbe proposto al fotografo con maggiore compiacimento per il proprio operato.