Il recente film “Pride”,
uscito pochi mesi fa con la regia dell’ìnglese Matthew Warchus, riporta
all’attenzione collettiva uno stralcio di storia contemporanea: tra il
1984 e il 1985, in piena era thacheriana , la protesta contro il
progressivo smantellamento di miniere di carbone fu portata avanti in
Inghilterra con un durissimo sciopero di minatori, protrattosi per 51 settimane
e infine conclusosi con la ripresa del lavoro, stabilita dall’ala sindacale
maggioritaria e morbida: di fatto con una sconfitta rispetto agli obiettivi, ma
nonostante questo accompagnata da una risonanza e una solidarietà, in grado di
catalizzare un’opinione pubblica sensibile,
ben oltre i confini nazionali.