giovedì 15 settembre 2016

I CANI: NELLA BUONA E NELLA CATTIVA SORTE




Non è un caso che tanto di loro si sia parlato e siano apparsi in struggenti fotografie: a fronte di tutti gli altri animali coinvolti, che, ad eccezione dei gatti, sono stati riuniti nell’unica distorta espressione di “animali da allevamento” e valutati esclusivamente in termini di danno economico per i “proprietari”, loro appartengono alla specie  tra le più amate in assoluto nel mondo occidentale e di conseguenza siamo pronti ad accoglierli nel nostro paradiso di santi e di eroi e nel nostro inferno di dolore.

sabato 3 settembre 2016

SAGRE SULLA PELLE DEGLI ANIMALI, USATI E MANGIATI




  

Quando  si parla di tutela degli animali, il riferimento principale è alla legge 189 del 2004, (che in verità, come sancisce il Titolo IX-BIS, dichiaratamente tutela non loro, ma il sentimento degli uomini nei loro confronti) : questa, dopo avere analiticamente descritto le sanzioni previste per il vasto repertorio di maltrattamenti, sevizie, strazi, uccisioni a cui gli uomini tanto spesso li sottopongono, all’art. 3 chiarisce che gli stessi comportamenti non sono sanzionabili quando hanno luogo in riferimento a caccia, pesca, allevamento, trasporto, macellazione, sperimentazione scientifica, attività circense, zoo, manifestazioni storiche e culturali.

La vastità di deroghe al divieto di tormentare gli animali si risolve di fatto in una loro tutela assolutamente parziale e non è da sottovalutarne un aspetto conseguente, relativo al  fatto che le autorizzazioni ai maltrattamenti concesse dalla legge determinano inevitabili effetti anche nel costume: perchè sanciscono quello che, essendo legale, è non solo permesso, ma anche connotato con parametri di giustizia, secondo una spesso automatica sovrapposizione dei concetti di giustizia e legalità.