Viene giudicata originale, persino un po’ impertinente la trovata della Caritas altoatesina di promuovere quest’anno un modo alternativo di festeggiare un natale che sia solidale anziché consumistico: sì, perché non pensa solo agli alimenti per le persone bisognose dell’Alto Adige, alla legna per gli anziani della Serbia, alle scarpe per i bambini boliviani, agli alberi da frutta per l’Etiopia, alle sementi per Haiti o a un pozzo per una comunità del Kenia, ma si compiace del proprio anticonformismo nel proporre come regalo a comunità bisognose un asino o una capra, che vanno ad arricchire il parco-animali delle ormai usuali mucche, offerte come dono da altre associazioni umanitarie.
Le battute si sprecano: e
quindi l’asinello impacchettato con
tanto di fiocco sopra è pretesto per immancabili spiritosaggini sullo
stereotipo della presunta stupidità della sua specie: non fare l’asino! Oltre
all’uso, anche lo scherno, tanto alla luce di cause nobili tutto si può sdoganare.