sabato 26 dicembre 2020

Una scomodissima verità


Il grande scandalo  dell’occultamento del problema dell’alimentazione nell’agenda della salvaguardia della natura: tra vecchie e nuove generazioni

Il grido d’allarme sui cambiamenti climatici, sul degrado ambientale,  sulla necessità di un cambiamento di rotta rispetto ad un intero modello di sviluppo  risuona sempre più forte. Se molti degli appelli degli scienziati da anni cadono nel vuoto, grande risonanza ha invece avuto  quello tanto più comprensibile e accattivante della giovanissima Greta Thunberg, che,  gridando al mondo che la nostra casa è in fiamme,  richiama i “grandi”  alle loro responsabilità. Le cose che dice non sono certo nuove:  è innegabile che le sue parole assumono una semantica nuova e potente soprattutto  grazie al  “personaggio”: il viso corrucciato , l’aspetto infantile affondato nelle felpe troppo grandi,  le lunghissime trecce da folletto da  saga nordica, movimentano il suo linguaggio diretto e arrabbiato che stride con quello di chi parla in politichese, tra mediazioni e vergognosi compromessi.