sabato 30 aprile 2022

PERUGIA-ASSISI: DOVE SI FERMANO PACIFISMO E NONVIOLENZA?



“Chi è nonviolento è portato ad avere simpatia particolare

 con le vittime della realtà attuale, i colpiti dalle ingiustizie,

dalle malattie, dalla morte, gli umiliati, gli offesi, gli storpiati,

i miti e i silenziosi, e perciò tende a compensare queste persone

 ed ogni altro essere (anche il gatto malato e sfuggito)

con maggiore attenzione e affetto, contro la falsa armonia

del mondo ottenuta buttando via le vittime”.

 In questi dannati tempi di guerra, la riproposizione della marcia Perugia-Assisi assume una valenza più forte del solito: quello che, “dalle nostre parti”, sembrava per sempre superato, ci sta invadendo con la furia di un incubo, da cui ci si aspetta inutilmente un risveglio salvifico che ci riimmetta nel mondo che credevamo fosse il nostro. E così quella che da oltre 60 anni sembrava avere il sapore di una celebrazione, capace di onorare i valori della pace e della nonviolenza in un’atmosfera festosa, diventa oggi una marcia definita straordinaria in tutti i sensi: fuori dall’ordinario di un omaggio  routinario alla pace; appello drammatico a che la ragione umana, esaltata come certezza fin dagli albori dell’illuminismo, torni ad essere il navigatore di riferimento; richiamo angosciato alla intollerabilità degli orrori in atto.