giovedì 14 marzo 2019

NON è UN PIANETA PER SCIMMIE : SPERIMENTAZIONE UNLIMITED



Tutte le torture, i patimenti, i terrori
 inflitti agli animali
appartengono legittimamente  al dolore infinito della storia
 e ne modificano il senso, se ne abbia unoGuido Ceronetti
La storia si ripete, sempre diversa e sempre uguale:  il 24 gennaio 2018 l’Istituto di Neuroscienze dell’Accademia Cinese delle Scienze di Shanghai aveva comunicato la nascita  di Zhong Zhong e Hua Hua, due cucciole di macaco, frutto di clonazione, di quella pratica, cioè, divenuta familiare già dal  1996 quando aveva “prodotto” la pecora Dolly  ( poi “abbattuta”, nonostante la sua fama,  a circa 7 anni di età a causa delle complicazioni di un’infezione e finita imbalsamata al National Museum of Scotland), e poi, a seguire, mammiferi di  altre 23 specie: maiali, gatti, cani, ratti….; con l’Italia all’avanguardia  con il toro Galileo, la cavalla Prometea e  un rinoceronte bianco. Ma la tecnica cinese poteva vantare il primo successo con i primati, “così vicini all’uomo”: gli scienziati erano entusuasti di avere un “esercito di scimmie”, vale a dire di quasi-umani, su cui fare tutto ciò che avessero ritenuto opportuno, mentre in area cattolica si spandeva la preoccupazione per un possibile passaggio alla clonazione umana sull'onda di una sorta di   delirio di onnipotenza” , secondo l'espressione usata dal cardinale Bagnasco;   altri, quali il ricercatore Cesare Galli,  ne sottolineavano invece astiosamente  le restrizioni (sic!) vigenti in Italia, responsabili dell'esclusione dei nostri studiosi dalla grande festa.