sabato 2 novembre 2013

E PER TESTIMONIAL UN MAIALE ARROSTO



Non  è facile trovare le parole : straziante è comunque la sensazione che deriva e colpisce allo stomaco, alla mente e al cuore davanti all’immagine (Repubblica, 01.11.2013):
un maiale arrostito, disteso intero su un tavolo, con il muso in primo piano e il corpo legato da una corda che gli gira intorno. Immagine già di per sé insopportabile; ma non basta: un cuoco appoggia una mano sulla sua schiena, ma a farla da padrone con il suo valore aggiunto è  un signore in abito scuro e camicia chiara, che gli pizzica la testa con le dita, piegandosi in avanti: sorride e guarda compiaciuto l’obiettivo. Neppure in un safari l’animale ucciso sarebbe proposto al  fotografo con maggiore compiacimento per il  proprio operato.


Operato che, in questo caso, al netto del disagio della caccia grossa che non era ovviamente necessaria perché gli allevamenti intensivi sono lì a rifornire, è tutto contenuto in  una brillante idea del politico, lì solo per la pubblicità di ritorno. Si, perché di politico si tratta, l’onorevole (?)Roberto Giachetti, deputato in forza PD,  il quale ha deciso di interrompere lo sciopero della fame intrapreso per sollecitare l’abolizione del “Porcellum” in favore di un rivoluzionario ritorno al “Mattarellum”, in un modo davvero originale: una bella mangiata di porchetta allo Store Eataly, ,cosa che ha spiegato doversi interpretare come iniziativa goliardica.

La spiegazione era di fatto fondamentale, perché in sua assenza davvero  niente avrebbe potuto far cogliere il benchè minimo accenno di  spirito goliardico: non certo il povero corpo senza vita del maiale, disteso e legato, non il suo sguardo fisso che incrocia il nostro, in cui è concentrato, a voler ben vedere, tutto il male del mondo: l’oppressione, la sopraffazione, la violenza, l’ingiustizia, il predominio di chi è forte su chi non lo è, la prevaricazione, l’abuso, l’indifferenza, l’insensibilità. 

Iniziativa goliardica? Cosa c’è di goliardico in questa situazione di ordinaria crudelissima normalità? E’ questo quello che pensa il deputato Giachetti?  Davvero riesce a non cogliere l’indecenza contenuta nel suo comportamento?  Ha “promosso una mangiata di porchetta”: ma come si è permesso?  Una goliardata? Ma lo sa l’onorevole Giachetti che goliardiche erano le poesie medievali che cantavano l’amore, le donne e il vino e che gli scherzi goliardici degli studenti sono carichi di allegria e spensieratezza, sono chiassose esibizioni di gioia di vivere e inni magari un po’ sguaiati , frutto di  giovanile entusiasmo?

Niente è più lontano da gioia e divertimento, bellezza e spensieratezza del cadavere del maiale, grossa mole senza vita, ucciso senza colpa ed esibito senza rispetto, umiliato nella indecente esposizione che vorrebbe essere giocosa e divertente e magari spot elettorale del politico che pensa così di presentarsi con  credenziali da compagnone spiritoso , capace di alternare scelte autorevoli a tardo giovanilismi  alla Amici Miei, con un buon richiamo alla pancia, in senso letterale, di un elettorato che da troppa serietà, si sa,  potrebbe sentirsi annoiato. No, l’onorevole è anche uomo di mondo, e, nonostante l’aspetto, sa ridere e scherzare, sulla pelle altrui, bene accolto dalle sale del Food  Store Eataly, catena in grande espansione che si autodefinisce “politicamente corretta, capace di unire ristorazione e cultura, sostenibilità e responsabilità” : per la cronaca, fu proprio il “patron” di questa catena, sig. Oscar Farinetti, in evidente ricerca di visibilità, a lanciare non più di tre mesi fa la proposta di una bella porchetta per tutti i suoi clienti nel momento dell’eventuale abolizione del porcellum. Nemmeno l’attenuante di un’idea estemporanea e poco felice, quindi, dietro l’iniziativa congiunta di politici e imprenditori, proprio questi che si pretendono rappresentanti del nuovo che avanza: al contrario, un’idea maturata a tavolino, pensata e soppesata. Ed evidentemente molto apprezzata. Bravi!  

La foto meriterebbe di passare agli annali come  icona di questi tempi e di questa classe politica che, a fronte dell’immobilismo con cui si pone di fronte alla grande questione degli animali,  resta  incapace, visceralmente, caparbiamente, disperatamente incapace di guardare alle cose della vita con un atteggiamento che sia almeno sfiorato dalla presenza di quelle predisposizioni che sono basilari  per la costruzione di un mondo diverso, che parli di rispetto, senso di giustizia e perché no qualche volta anche di amore. No, non ne sono capaci. Ridanciani e superficiali, dietro l’abito scuro, non sanno nemmeno come si fa a intravedere  di un animale l’incredibile ricchezza di vita di cui è portatore, l’originalità affascinante che sempre lo accompagna.

No, loro sanno  solo immaginarlo morto, arrostito,  a disposizione della pancia e della propria autopromozione: a dispetto di movimenti di opinione che, crescenti nelle dimensioni e nella determinazione, sempre più insistentemente  vanno chiedendo un diverso modo di porsi nei confronti del vivente, degli  uomini, degli animali, della natura, che riposizioni l’umano dove gli compete, accanto, non sopra, tutte le altre forme di vita.

Siamo allo spaesamento delle parole e delle idee, della morale, del buon senso.

Povera politica è questa che non sa guardare oltre  e che non può interessare nessuno che abbia cuore un rivolgimento vero delle cose di questo mondo,   perché ”senza la fine della violenza sugli animali, nessun progresso sarà mai tale, né la vittoria sul dittatore avrà valore se il nuovo vincitore ancora festeggerà con tavole imbandite con le solite vittime”. Nel  pensiero dolente di  quel maiale in carne ed ossa, che ha pagato con la vita tutte le meschinità umane.  

11 commenti:

  1. annamaria, BRAVA! che bel pezzo, che io ti suggerisco di inviare senz'altro alle redazioni di repubblica e pure del corriere della sera (l' c'era una foto simile,ma persin peggiore, col goliarda (?) fuori tempo massimo che addirittura impugnava un coltello, infilzato a mezza testa del povero corpo (forse un'allusione ai mascheramenti del trascorso halloween?).. sono d'accordo con TUTTO quello che qui scrivi. come è vero che questi politici, sulla volgarità, sui (loro) interessi, sono SEMPRE, SEMPRE trasversalmente uniti e compatti vorrei ricordare in nota che il porcellum fu termine coniato dal politiolgo Giovanni Sartori (e anche i nostri intellettuali, tutti sempre sovranamente menefreghisti sopra gli altrianimali, a destra come a sinistra), in seguito alla brillante e finissima aggettivazione 'porcata', data alla sua legge elettorale da quel raffinato rappresentante (!) eletto, di Roberto Calderoli. per la cronaca. ancora, GRAZIER, Annamaria, per le cose che scrivi . Giovanni

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    1. Giovanni, che aggiungere? Non sapevo che una foto analoga fosse pubblicata anche sul Corriere: peggio ancora. E nuova dimostrazione che si trovano sempre tutti d'accordo: sarebbe stato necessario aggiungere un commento fortemente critico all'immagine, o altrimenti non pubblicarla. Trovi su questo blog altri articoli proprio sul termine porcellum, su quanto richiami tu. Grazie del sostegno. Un abbraccio

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  2. dici giustisso, Annamaria: che avrebbero dovuto aggiungere un commento critico alla immagine, o per lo meno dare spazio a voci critiche. ma spesso, a quanto pare, il tanto invocato 'diritto di cronaca' (che spesso ma anche no viaggia a braccetto col 'diritto di replica') fa da alibi a pensieri meno superficiali, e/o viaggia a senso unico (inutile dire quale sia, questo senso). grazie a te della tua attenzione. e grazie per l'abbraccio, che ricambio. G

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  3. Cara Annamaria, hai centrato tutto, partendo dalla violenza sugli animali, da vivi e da morti. E' chiaro che per noi quello è un "cadavere", come hai scritto tu, ma per loro è una squisitezza gastrononica. Quando invece i cadaveri non si mangiano, alloraper loro diventano "carcass". E poi, uno che si fa promotore di una simile "goliardata" di cui ignora pure il significato (brava che lo hai precisato) non può essere che un politico, e non mi sorprende che sia del PD. E se vogliamo chiudere il cerchio, la raffinatezza migliore è stata quella di organizzare la cosa proprio presso Eataly che hai dipinto nel migliore dei modi: credono di essere il paradiso della carne felice, così felice di saltare nei nostri piatti e farsi mangiare...Loro che sono in buona compagnia di quegli altri del "buono pulito e giusto". Cosa c'è di felice, etico, buono, pulito e giusto in quell'orrore di fotografia? La verdura in basso a destra.
    Paola Re

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    1. Il problema secondo me,Paola, è anche che esistano un noi e un loro: ma possibile che vediamo, pensiamo, crediamo cose così totalmente diverse?
      E su Eataly veramente c'è da aprire un grosso file: questo è il nuovo che avanza, questi sono quelli che fanno anche la morale su quello che si deve mangiare!
      A volte i passi indietro sono giganteschi, almeno rispetto a quello su cui ci si illudeva.
      A presto!

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  4. è bruttissimo vedere queste cose ancora, al giorno d'oggi.
    Lo specismo è brutale, e sembra non finire mai, ogni giorno anzi continua il massacro di questi poveri animali.
    Noi, che abbiamo una sensibilità, dobbiamo adoperarci in loro difesa.
    Grazie AnnaMaria, lara

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    1. Grazie per il sostegno, Lara. E' vero, grande brutalità in circolazione e un sacco di cose da fare.
      Buona giornata!

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  5. Purtroppo avevo sentito di questa penosa iniziativa. Che schifo, che bassezza e che superficialità.
    Perché deve morire un maiale per loro? Perché hanno subito associato "porcellum" (anche su chi ha pensato di dare a una legge il nome porcellum ci sarebbe tanto da dire!) all'idea di fare una porchettata tutti insieme?
    A me piacerebbe che non si volesse più usare la morte altrui come rito "goliardico" e festaiolo, ci si può divertire anche senza uccidere nessuno!

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    1. Sono d'accordissimo con te, Super Coven. Su questo blog trovi anche un articolo sull'uso del termine porcellum (Dal porcellum alla porchetta il passo è breve), che tu giustamente critichi, e tra le lettere un'editoriale pubblicato sul Corriere sullo stessoa argomento: ma loro sono di coccio.

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  6. purtroppo è la triste realtà con cui ci dobbiamo misurare.
    Giachetti poi è il nuovo che avanza, che squallore infinito.
    Uno è portato a pensare che la sensibilità di sinistra arrivi fino a contenere anche qualcosa per gli animali. Io ho votato M5S anche perchè ho scoperto che ci sono svariati vegani e vegetariani in lista, poi eletti.
    Vorrei sapere da voi come vi ponete il problema del voto, o fate già parte della maggioranza astensonista?
    Ricordo solo per aumentare la confusione che mi risulta che Teodoro Buontempo (detto er pecora) politico di destra era un animalista. Ma il rischio è di diventarlo alla M.V. Brambilla con scarpe tacco 15 di cuoio.
    Io porto ai piedi solo modelli del mio amico Cammina Leggero per esempio, in microfibra ed evito il classico attacco sulle scarpe cruelty free.
    In somma la coerenza è un valore oppure un optional?
    saluti riconoscenti alla tua bravura antispecisto
    Stefano Bernardi

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    1. Caro Stefano, certo: coerenza prima prima di tutto e quindi se ci si schiera in difesa di un animale, sono fondamentali gli stili di vita che siano rispettosi di lui e di tutti gli altri. E l'unico stile vi vita è quello connesso al veganesimo. Quanto alla posizione dei politici, è un dato di fatto che nessun partito ha espresso posizioni animaliste: solo singoli individui all'interno dei partitti, da ricercare col lanternino, lo fanno. E che così pochi animalisti siano in politica fa pensare che evidnetemente l'ambito non è quello giusto. Oppure che contamini da subito con le ragioni di opportunità e che di conseguenza anche sporadiche buone intenzioni si affossino all'istante. Non consolante. Astenersi secondo me soddsfa la propria rabbia, forse anche la propria coerenza, ma di certo non porta da nessuna parte: "loro" se ne fregano. E' vero: tra i 5stelle ci sono vegetariani e vegani: che si esprimano! Un abbraccio

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