Ogni parola è già stata spesa annaspando
nella ricerca di un modo per dare voce all’incredulità,
all’angoscia, alla rivolta inesprimibile davanti ad un mondo che declina la
parola umanità con sinonimi quali ferocia, brutalità, spietatezza. Bambini fatti morire di fame e di
sete, ospedali bombardati, missili lanciati con la stessa svagatezza con cui si
lanciano freccette sul bersaglio nei pub inglesi: pur di distruggere ogni forma di vita, quelle di oggi
e quelle di domani, ostaggio di mine antiuomo, in grado di colpire i bambini che
ci sono e quelli che verranno. E poi
stupri, torture, oscenità di ogni tipo esibite con orgoglio da chiunque pensi
di poterlo fare perchè detentore di un qualsiasi potere, che si tratti di
presidenti, dittatori, ministri o bully di ogni calibro che misurano il grado
della propria forza sull’umiliazione inflitta ad altri.
In risposta ci armiamo anche noi, ci armiamo più di quanto non abbiamo sempre continuato a fare (l’Italia nello specifico sta scalando posizioni, dal decimo posto al sesto in pochi anni, nell’elenco dei maggiori esportatori mondiali di armi) facendo emergere la nostra essenza mai scomparsa di scimmia assassina, di quella killer ape che, nella seconda metà del ‘900 in molti hanno sostenuto impersonare la nostra vera natura, tenuta a bada dalle briglie sociali, ma sempre viva e vegeta, pronta a riemergere. Pronta perchè tutto sommato, diventare civili ci ha di certo un po’ ingentilito, ma, diceva Freud, se ci dà sicurezza, comporta però anche disagio, limita l’espressione dei nostri desideri e delle nostre pulsioni, che sempre sono lì a premere per manifestarsi: insomma l’uomo civile ha barattato una parte della sua possibilità di felicità per un po’ di sicurezza, (Il Disagio della civiltà; 1929). E allora ecco i nostri tempi che ci lasciano senza parole nel buttare in discarica leggi e diritti: a questo punto tutto diventa lecito, per esempio prendere la Groenlandia perchè ci serve. In fondo siamo sempre quelli della pietra e della fionda: peccato che, emancipati come siamo, pietra e fionda le abbiamo sostituite con bombe e droni
